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“L’isola che non c’era”, si chiama così la nuova ala dell’Istituto comprensivo Don Milani, costruita ex novo nell’ambito degli interventi, voluti dall’amministrazione guidata dal Sindaco Giorgio Zinno, finalizzati ad assicurare sicurezza e distanziamento fisico tra studenti e personale docente.
Il Sindaco e l’assessore all’Istruzione Giuseppe Giordano, hanno visitato le nuove aule, accolti dalla dirigente scolastica Adele Pirone. Si tratta di 5 grandi aule, da 40 e 50 mq, ricavate al piano terra, in uno spazio precedentemente adibito ad altri usi.
Queste aule sono adibite attualmente a laboratori di musica, arte, scienze e scrittura, ognuno con un nome indicativo, tra cui: “L’atelier dei bambini: scopro e imparo; Salotto letterario; Il mondo delle note; Saranno famosi e Le scienze per bambini”.
D’accordo con il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Eva Lambiase, furono disposti tali lavori nell’ambito degli interventi effettuati, a partire dalla scorsa estate, in diversi plessi scolastici della città, per le misure anticovid. La nuova ala dell’istituto Don Milani rappresenta uno degli interventi più impegnativi, in quanto di fatto amplia enormemente gli spazi dedicati alla didattica e all’apprendimento.
Gli alunni frequentavano già tali laboratori, compatibilmente con le continue sospensioni delle attività didattiche in presenza, in quanto i lavori sono terminati già da tempo.
“Ora, vista la continuità delle lezioni – ha detto il Sindaco Giorgio Zinno – abbiamo deciso di visitare le aule, constatando non solo la bellezza e l’efficienza degli interventi ma anche la passione e l’impegno della dirigente scolastica e degli insegnanti che hanno allestito questi spazi con grande cura e rispettando tutte le misure di sicurezza”.
“Abbiamo investito sull’edilizia scolastica e sugli interventi in materia di sicurezza anticovid – ha aggiunto l’assessore Giordano – al fine di arrivare preparati alla riapertura definitiva delle scuole. Attualmente infatti gli studenti stanno usufruendo di questi laboratori, ritrovando la socializzazione che è loro mancata finora e tornado a forme di apprendimento collettive pur nella massima sicurezza”.
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Fabio Testa, 28 anni, laureato in sociologia. Appassionato della cultura napoletana e dei fenomeni della tradizione popolare. Gli piace il cinema d’autore. E’ grande tifoso del Napoli
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