Quartieri Napoli

Coronavirus: nella Basilica di Napoli si prega il Cristo dei miracoli

Condivid

Restera’ esposto fino alla fine dell’emergenza coronavirus il Crocifisso dei miracoli del Santuario di Nostra Signora del Carmine a Napoli. Al Crocifisso, gia’ da qualche giorno, e’ stato tolto il drappo rosso che lo copriva ed e’ stato esposto. Una esposizione straordinaria, quella di questi giorni, che si aggiunge al periodo dal 26 dicembre al 2 gennaio di oggi anno, e che e’ stata voluta dai religiosi del santuario. E ha un significato ben preciso: il Cristo dei miracoli viene svelato nei periodi di calamita’. Come, per esempio, per la pestilenza del 1656, con il terremoto del 1688, per fermare la pestilenza o nel 1688 in occasione del terremoto. “La Chiesa al mattino e’ aperta, fino a mezzogiorno – dice uno dei religiosi – qualche fedele viene in preghiera, nonostante si debba rimanere a casa. Sentono il bisogno di raccogliersi in preghiera”. “Sono pochi – tiene a precisare il religioso – vengono nonostante non dovrebbero, stanno qui nel rispetto di quanto prevedono le norme, ma dovrebbero stare a casa. Anche perche’ si puo’ pregare in qualsiasi luogo, anche casa diventa chiesa quando una famiglia prega”.

Allo stesso modo, nelle ore del mattino, e’ “sempre presente un padre confessionale” perche’ “in questo momento anche nella confessione si cerca e si trova conforto”. E tutto, fa sapere, “con le dovute precauzioni, anche se sembra scontato dirlo, per il buon vivere e il convivere in un momento come questo”. Non e’ ancora stato deciso nulla, invece, per quanto riguarda le celebrazioni della Pasqua. “Ci atterremo – assicura – alle indicazioni che ci daranno di volta in volta”. La tradizione popolare racconta che quando nel 1400 a Napoli Angioini e Aragonesi erano in guerra per il dominio della citta’, il Crocifisso chino’ il capo lateralmente per schivare un colpo di bombarda. Renato d’Angio’, per respingere gli Aragonesi, aveva trasformato la chiesa in una fortezza. Napoli era sotto assedio, l’accampamento degli Aragonesi era poco distante, al Borgo Loreto. Pietro di Aragona, fratello di Alfonso, fece sparare con una grossa bombarda contro la chiesa del Carmine. Il colpo sfondo’ l’abside della Chiesa. Fin qui la storia, che lascia spazio alla tradizione popolare, tra realta’ e leggenda. Il colpo, stando infatti ai racconti popolari, si diresse verso il crocifisso, per evitarlo, chino’ sulla spalla destra senza essere colpito.


Articolo pubblicato il giorno 20 Marzo 2020 - 15:13
Pubblicato da
Redazione Cronaca

Ultime Notizie

Napoli, svelata la nuova maglia 2025/26: azzurro con lo scudetto e un omaggio al teatro partenopeo

Napoli – La SSC Napoli ha presentato ufficialmente le nuove divise per la stagione 2025/2026, e… Leggi tutto

16 Luglio 2025 - 19:53

Pozzuoli, si schianta con lo scooter e vola giù dal ponte: muore 19enne

Pozzuoli – Una tragedia ha scosso Pozzuoli questo pomeriggio, dove un giovane di soli 18… Leggi tutto

16 Luglio 2025 - 19:19

Napoli, rubato e recuperato in tempi record tender di uno yacht ormeggiato a Mergellina

Napoli– In una stagione che vede il Golfo di Napoli sempre più affollato da yacht… Leggi tutto

16 Luglio 2025 - 18:57

La memoria che suona: un viaggio con gli Emian dietro le quinte della ”Battaglia di Sarno”

Anna ed Emilio, anime del progetto Emian, ci aprono le porte del loro laboratorio creativo,… Leggi tutto

16 Luglio 2025 - 18:08

Rapporto SIAE 2024, Assomusica: “Bene crescita degli eventi nel Sud Italia e nei luoghi di cultura”

Assomusica accoglie con grande entusiasmo i dati del Rapporto SIAE 2024, pubblicato oggi. Il settore… Leggi tutto

16 Luglio 2025 - 16:24

Napoli, sgomberato feudo della camorra: via le villette abusive al Rione Amicizia

NAPOLI – Il Rione Amicizia cambia volto. Nelle ultime ore, su disposizione della Procura della… Leggi tutto

16 Luglio 2025 - 16:14