Maxi truffa dell’energia: indagati anche dipendenti Enel e Italgas

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Frode da 3,3 milioni di euro con contatori manomessi e utenze fantasma, 14 ordinanze: indagati dipendenti Enel e Italgas

Marcianise. Oggi nelle province di Napoli e Salerno, militari del N.O.R. -Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Marcianise- hanno eseguito un’ ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa, su richiesta della Procura della Repubblica di Noia, dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di 14 soggetti (di cui due in carcere, uno agli arresti domiciliari ed undici sottoposti all’obbligo di dimora).

Nei confronti dei medesimi soggetti, è stata altresì emessa misura cautelare reale concernente il sequestro preventivo diretto per un importo pari ad euro 462.400,00.



    2I soggetti coinvolti, risultano indagati a vario titolo per i reati di: – “associazione a delinquere (art 416 co. 1,2,3,5) _finalizzata al compimento di furti aggravati (624 e 625 c.p.) e truffe (art. 640 c.p.) realizzati in concorso con taluni titolari di attività commerciali, in materia di energia elettrica e gas naturale».

    Il procedimento nel cui ambito sono stati emessi i suddetti provvedimenti cautelari ha ad oggetto un’ampia e capillare attività investigativa svolta, dal mese di novembre 2015 al mese di dicembre 2017, dai Carabinieri del N.O.R. — Sezione Operativa della Compagnia di Marcianise- con attività tecniche (intercettazioni telefoniche ed ambientali) servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri.

    Tale attività investigativa ha permesso di individuare e documentare l’esistenza di un vero e proprio “mercato illecito” che agisce in vera e propria “concorrenza” rispetto ai fornitori di energia elettrica e di gas nazionali, attraverso la commissione di una serie indeterminata di reati —specie truffe e furti aggravati- avvalendosi di un’organizzazione di tipo “imprenditoriale”, dotata di mezzi, luoghi e persone per il conseguimento dell’illecito profitto ai danni di aziende erogatrici di servizi di fornitura di energia elettrica e gas, tra cui Enel e Italgas, per un controvalore di complessivi euro 3.300.000,00 circa.

    In particolare, l’attività investigativa svolta, peraltro, con l’ausilio di personale specializzato Italgas ed Enel, ha consentito di appurare le sofisticate modalità con cui si concretizzavano le azioni criminose: manomissione dei contatori con alterazione dei circuiti elettronici, alterazione del cronografo, installazione di radiocomando per l’interruzione comandata delle “fasi”, volture ripetute nel tempo con intestazione fittizia in capo a soggetti inesistenti ovvero a soggetti ignari delle operazioni delittuose in corso.

    Sono stati portati in carcere i sessantenni N.E. e C. A. quali “capi-promotori” ed ideatori delle particolari tecniche fraudolente utilizzate nella commissione dei reati fine. In particolare, entrambi: provvedevano alla materiale manomissione dei contatori con diverse tecniche anche innovative; fornivano direttive agli altri associati in merito alla gestione dei diversi clienti provvedendo, all’occorrenza, a fornire assistenza tecnica e/o amministrativa, in prima persona, per le pratiche di intestazione fittizia delle forniture o incaricando altri associati di seguito indicati con il ruolo di tecnico elettricista; riscuotevano direttamente dai clienti e/o dagli altri associati con il ruolo di “commerciali” referenti di zona sul territorio, i compensi mensili (o periodici) a titolo di “canone” per il servizio prestato; provvedevano alla spartizione dei predetti proventi delittuosi fra gli associati; inoltre, uno di essi, in particolare N. E. era anche addetto ad istruire e curare le pratiche “amministrative” fraudolente finalizzate alle fittizie intestazioni delle forniture energetiche.

    E’ stato posto agli arresti domiciliari L.G., dipendente della società Italgas Spa.

    Altri 11 soggetti sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza. In particolare: – R. G., classe 59, dipendente della società Enel SpA,

    sei soggetti quali «procacciatori” e “referenti” sul territorio dei diversi clienti ai quali garantivano, oltre che l’istruzione dell’iter burocratico per l’intestazione, nella maggior parte dei casi fraudolenta, della fornitura energetica, anche l’assistenza «tecnica” fornita attraverso i restanti associati aventi competenze tecniche e/o amministrative; inoltre, riscuotevano i compensi periodici dai clienti per il servizio reso dall’associazione, che provvedevano successivamente a consegnare ai capi promotori, nonché: • altri quattro «collaboratori fidati” con il ruolo di svolgere compiti affidati dai capi-promotori, come, fra gli altri, la riscossione dei compensi illeciti, nonché l’esecuzione di piccole riparazioni di impianti elettrici dei clienti; in particolare uno di essi forniva anche la propria disponibilità ad intestarsi società «fittizie” in capo alle quali far risultare l’attivazione di nuove forniture, e ciò in favore di clienti rispetto ai quali non erano più praticabili le altre modalità fraudolente per assicurarsi gratuitamente l’erogazione delle forniture energetiche.


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