Attualità

Maturità 2025, da Borsellino a Pasolini: le tracce dell’esame di Italiano

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Roma – Al via la prima prova scritta dell’esame di Stato 2025, con le tracce di Italiano che sfidano i maturandi su temi di attualità, letteratura e riflessione sociale. Gli studenti hanno sei ore per completare l’elaborato, scegliendo tra sette proposte.

Tra le tracce spicca un brano di Anna Meldolesi e Chiara Lalli, tratto da un supplemento del Corriere della Sera, dal titolo “L’indignazione è il motore dei social. Ma serve a qualcosa?”, che invita a riflettere sull’efficacia dell’attivismo digitale. Un’altra proposta è un messaggio di Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”, che chiede ai考生 di analizzare il pensiero del giudice antimafia.

Spazio anche alla riflessione sulla parola “rispetto”, tratta da un testo di Riccardo Maccioni, e a una poesia di Pier Paolo Pasolini, per un’analisi letteraria. Per il testo argomentativo, una traccia sugli anni Trenta e il New Deal, basata su “Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo” di Piers Brendon (Carocci editore), richiede sintesi, motivazioni e riflessioni personali.

Infine, un brano di Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” (Sotto il Vulcano), affronta l’impatto ambientale della cementificazione.

Le tracce, che spaziano tra impegno civile, storia e ambiente, mettono alla prova la capacità degli studenti di argomentare e riflettere criticamente.

Tracce prima prova: tipologia A
Nel corso della prima prova dell’Esame di Maturità 2025 gli studenti hanno trovate varie tracce per il tema di Italiano. Di seguito pubblicheremo, appena disponibili, le tracce di Tipologia A della Maturità.

Testo poetico: Pasolini “Appendice 1 dal diario” da “Tutte le Poesie“, a cura di Walter Siti (2009).
Testo in prosa: Tomasi di Lampedusa “Gattopardo”

Tipologia A Pasolini “Appendice 1 dal diario” da “Tutte le Poesie“
«Mi ritrovo in questa stanza col volto di ragazzo, e adolescente o ora uomo. Ma interno a me non muta e silenzio e il biancore sopra i muri e l’acque, annotta da millenni un medesimo mondo. Ma o mutato il cuore: e dopo poche notti é stinta tutta quella luce che dal cielo riarde la campagna, e mille lune non son bastato a illudermi di un tempo che veramente fosse mio. Un breve arco segna in cielo la luna. Volgo il capo e la vedo discesa, e ferma, come inesistente nella stanca luce.

E cosi la rispecchia la campagna scura e serena. Credo tutto esausto di quel perfetto inganno: ed ecco pare farsi nuova la luna, e – all’improvviso – cantare quieti i grilli il canto antico».

Tipologia A Tomasi di Lampedusa “Gattopardo”

«La prima visita di Angelica alla famiglia Salina da fidanzata si era svolta regolata da una regia impeccabile. Il contegno della ragazza era stato perfetto a tal punto che sembrava suggerito gesto per gesto, parola per parola, da Tancredi;

ma le comunicazioni lente del tempo rendevano insostenibile questa eventualità e si fu costretti a ricorrere a una ipotesi, a quella di suggerimenti anteriori allo stesso fidanzamento Sciale; ipotesi arrischiata anche per chi meglio credesse di conoscere la preveggenza del Principino, ma non del tutto assurda.

Angelica giunse alle sei di sera in bianco e rosa; le soffici trecce nere ombreggiate da una grande paglia ancora estiva sulla quale grappoli di uva artificiale e spighe dorate evocavano discrete i vigneti di Gibildolce e i granai di Settesoli. In sala d’ingresso piantò li il padre; nello sventolio dell’ampia gonna sali leggera i non pochi scalini della scala interna e si gettò nelle braccia di Don Fabrizio; gli diede, sulle basette, due bei bacioni che furono ricambiati con genuino affetto; il Principe si attardò un attimo forse più del necessario a fiutare l’aroma di gardenia delle guance adolescenti.

Dopo di che Angelica arrossi, retrocedette di mezzo passo: “Sono tanto, tanto felice…” Si avvicinò di nuovo e, ritta sulla punta delle scarpine gli sospirò all’orecchio: “Zione!”. Felicissimo gag, di regìa paragonabile in efficacia addirittura alla carrozzella da bambini di Eisenstein, e che, esplicito e segreto com’era, mandò in visibilio il cuore semplice del Principe e lo aggiogò definitivamente alla bella figliola. Don Calogero intanto saliva le scale e diceva quanto dolente fosse sua moglie di non poter essere li, ma ieri sera aveva inciampato in casa e si era prodotta una distorsione al piede sinistro, assai dolorosa.

“Ha il collo del piede come una melanzana, Principe.” Don Fabrizio, esilarato dalla carezza verbale e che, d’altra parte, le rivelazioni di Tumeo avevano rassicurato sulla innocuità della propria cortesia, si procurò il piacere di proporre di andare lui stesso subito dalla signora Sedàra, proposta che sbigottì don Calogero che venne costretto per respingerla ad appioppare un secondo malanno 97 alla consorte, una emicrania questa volta, che costringeva la poveretta a stare nell’oscurità».

Tracce prima prova: tipologia B
Nel corso della prima prova dell’Esame di Maturità 2025 gli studenti hanno trovate varie tracce per il tema di Italiano. Di seguito pubblicheremo, appena disponibili, le tracce di Tipologia B della Maturità

Traccia testo argomentativo 1: Piers Brendon “gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo”
Traccia testo argomentativo 2: Riccardo Maccioni “rispetto è la parola dell’anno Treccani”
Traccia testo argomentativo 3: Telmo Pievani “un quarto d’era (geologica) di celebrità”.

Tipologia C – Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”

«Sono nato a Palermo e qui ho svolto la mia attività di magistrato. Palermo è una città che a poco a poco negli anni, ha finito per perdere pressoché totalmente la propria identità, noi senso che gli abitanti di questa città, o la maggior parte di essi, hanno finite per non riconoscersi più come appartenenti a una comunità che ha esigenze e valori uguali per tutti, (]

Sono stato più volte portato a considerare quali sono gli interessi e i ragionamenti del miei tre figli, oggi tutti sui 20anni, rispetto a quello che era il mio modo di pensare e di guardami intorno quando avevo quindici-sedici anni. A quell’età lo vivevo nell’assoluta indifferenza del fenomeno mafioso, che allora era grave quanto oggi. [..]

Invece I ragazzi di oggi (per questo citavo i miei figli) sono perfettamente coscienti del gravissimo problema col quale noi conviviamo. E questa e la ragione per la quale, allorché mi si domanda qual è il mio atteggiamento, se cioè ci sono motivi di speranza nei confronti del futuro, io mi dichiaro sempre ottimista.

E mi dichiaro ottimista nonostante gli esiti giudiziari tutto sommato non soddisfacenti dei grosso lavoro che si è fatto. E mi dichiaro ottimista anche se so che oggi la mafia è estremamente potente, perché sono convinto che uno dei maggiori punti di forza dell’organizzazione mafiosa è il consenso. E il consenso che circonda queste organizzazioni che le contraddistingue da qualsiasi altra organizzazione criminale

Se i giovani oggi cominciano a crescere e a diventare adulti, non trovando naturale dare alla mafia questo consenso e ritenere che con essa si possa vivere, certo non vinceremo tra due-tre anni. Ma credo che, se questo atteggiamento dei giovani viene alimentato e incoraggiato, non sarà possibile per le organizzazioni mafiose, guando saranno questi giovani a regolare la società, trovare quel consenso che purtroppo la mia generazione diede e dà in misura notevolissima. È questo mi fa essere ottimista».

Tipologia C – Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”
«L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?
Una nuova ricerca, pubblicata su Science, dimostra che questa reazione emotiva accompagna spesso contenuti discutibili e che chi si scandalizza davanti a una presunta ingiustizia non perde tempo a cliccare sui link, per approfondire e verificare. Cosi, visto che la mente umana può esprimere giornalmente solo un tot di rabbioso disgusto, finiamo per sprecarlo su questioni irrilevanti per ignorare invece i temi che davvero meriterebbero la nostra irritazione».

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 18 Giugno 2025 - 10:37
Gustavo Gentile

Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E' stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana.

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Gustavo Gentile

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