Il luogo dell'omicidio e nel riquadro la vittima, Antonio De Cristofaro
Napoli – Nel telefonino di Antonio De Cristofaro detto “Bombolone”, ucciso in un agguato di camorra l’altra notte nel rione Conocal di Ponticelli, le prove del tradimento.
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Qualcuno gli ha dato un appuntamento che è risultato fatale. Ad aspettarlo in via Chiaro di Luna vi erano i killer che lo hanno massacrato con cinque colpi di pistola al bersaglio grosso: testa e torace.
Killer esperto, che sapeva cosa fare: del resto la missione era quella di uccidere e così è stato. Inutile la corsa al vicino ospedale Villa Betania dove è arrivato praticamente già senza vita.
Ora gli uomini della Squadra mobile di Napoli e quelli del commissariato di Ponticelli sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita, i contatti e soprattutto le chat e i messaggi nel suo smartphone.
Li ci sarebbe la chiave che potrebbe portare ad individuare quantomeno la persona che lo ha tradito.
La pista porta al clan De Micco che nelle ultime settimane ha lanciato una nuova offensiva per conquistare le piazze di spaccio del Conocal controllato da sempre dalla cosca dei D’Amico “fraulella”.
Antonio De Cristafaro, che è da sempre stato legato al clan Aprea di Barra, negli ultimi tempi stava frequentando personaggi legati ai D’Amico, alleati degli Aprea.
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