A Napoli tira una brutta aria. Ma non si sta esagerando?

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Napoli è sempre stata una piazza calcistica “particolare ” , difficile da gestire e complicato con cui comunicare.
Anche negli anni d’oro di Maradona ci sono stati spesso problemi , veleni e discussioni anche gravi nonostante i successi.
Basta pensare che a Napoli è riuscita a resistere solo una squadra di  calcio della città nonostante ci siano state negli anni diverse realtà , come la mitica Internapoli (vedi fine articolo per la sua storia) che nacque il 30 giugno 1964 ma dopo diverse vicissitudini, nel 2012 ha cessato definitivamente di esistere.

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Questo perchè le diverse anime che caratterizzano il calcio a Napoli ,rispetto ad altre realtà calcistiche, facilmente si “spacca” appena c’è un minimo problema.

Sicuramente a Napoli manca una figura che possa fare da equilibrio fra Società , Squadra e Tifosi. Da più parti è stata evocata l’assenza di qualcuno capace di fare ciò



    E cosi facendo inizia il valzer di chi ha ragione e di chi ha torto , il tutto però condito dal fatto che chi critica , chi divide , chi urla , lo fa ha la memoria corta sui fatti importanti.

    Ha ragione ad esempio il Presidente del Napoli , Aurelio De Laurentiis quando dice che lui ha riportato il calcio che conta a Napoli dopo che era fallito ; verissimo ,e noi Napoletani non dovremo mai smettere di ringraziarlo visto che è riuscito dove altri avevano fallito .

    Però allo stesso tempo ha torto quando non riesce a trovare , lui che è un genio della comunicazione , un modo “secco” senza fronzoli nel far capire a tutti , tifosi compresi , come stanno le cose , evitando i simpatici “sfottò” che non vengono compresi e capiti da tutti e che fanno piu danni che altro

    Ha ragione Spalletti nel dire che per lui la stagione del Napoli è ottima perchè lui è riuscito a centrare l’obiettivo stagionale della società cioè il ritorno nella Champions League ; vero , l’obiettivo dichiarato pubblicamente era questo per cui bisogna fargli i complimenti  , è riuscito a portare a casa il risultato.

    Ma ha torto perché non ha capito che noi tutti ci eravamo ingolositi poiché mai come quest’anno il terzo scudetto era alla portata del Napoli e forse un po più di cattiveria agonistica e voglia di vincere avrebbe permesso di centrare un importante traguardo.

    Hanno ragione i tifosi nell’essere delusi e arrabbiati perché anche quest’anno il campionato del Napoli ha avuto un misterioso calo che in Empoli – Napoli ha fatto ricordare la stessa situazione vissuta l’anno scorso con Napoli – Verona. Per non parlare di Inter Napoli o le altre partite come Napoli Roma o Fiorentina Napoli

    Ed infatti vedere la propria squadra non lottare fino alla fine questo può far incazzare.
    Ma hanno torto allo stesso modo i tifosi del Napoli perchè si deve capire che questa è la realtà , più di questo non si può fare e bisogna “accontentarsi”.

    Insomma noi tutti tifosi , società , addetti ai lavori e stampa , dovremmo sempre partire dal presupposto che per vincere ci vuole unità , non divisione .

    Ognuno deve fare il proprio lavoro , i tuttologi , quelli che hanno la presunzione di conoscere le verità assolute , non vanno né ascoltati , né seguiti e sopratutto non va amplificato il pensiero di costoro.

    Da Wikipedia :
    L’Internapoli ha radici antiche, risalenti al 1909, anno in cui fu fondato l’A.C. Vomero, dal nome del quartiere collinare di Napoli, disputando sempre tornei minori. Alla fine degli anni venti, nel quartiere fu costruito lo Stadio detto del Vomero (lo Stadio, dopo il 1963 prenderà il nome di un giornalista sportivo morto nel 1959, Arturo Collana), che di fatto divenne lo stadio ufficiale della squadra. Nella stagione 1933-34, a causa della indisponibilità, per lavori, dello stadio “Giorgio Ascarelli“, vi giocò il Napoli e dopo la guerra, divenne anche il suo campo ufficiale, in quanto l’Ascarelli era stato distrutto dai bombardamenti.

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