Pescara, direttrice supermercato a caccia della dipendente con il ciclo, la Conad la icenzia

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Pescara. L’episodio risale al 14 aprile scorso, a riportarlo e’ il segretario Urbano Davide, segretario provinciale Filcams-Cgil,  il sindacato che tutela lavoratori e lavoratrici dipendenti del commercio, alberghi e pubblici servizi.

Noi siamo stati contattati qualche giorno dopo , le dipendenti ci hanno riferito quanto accaduto , ma soprattutto ci hanno fatto ascoltare il vocale , che la direttrice aveva inviato ai capo reparto in cui esplicitamente diceva : ” Voglio il nome di chi oggi ha il ciclo mestruale ok? Sennò gli calo le mutande io“.

Oggetto di questo episodio è un assorbente che sembrerebbe essere stato dimenticato da una dipendente dell’esercizio commerciale sullo scarico del bagno, senza alcuna premeditazione.



    Successivamente al ritrovo la direttrice inviò un messaggio vocale in una chat interna dei capireparto , e a seguire un altro messaggio con la lista delle 12 dipendenti in servizio quella giornata e con l’invito a dire  il nome della dipendente che ha lasciato l’assorbente ; in caso contrario ci sarebbero state delle lettere di contestazione e difficoltà per il rinnovo dei contratti a termine.

    A seguito di quanto accaduto – continua Urbano Davide- “alcune lavoratrici venivano invitate dai capireparto a discolparsi, a provare la propria estraneità ai fatti calandosi i pantaloni per dimostrare di non avere il ciclo, cosa che non hanno accettato di fare.  Su questo non ci sono prove ma e’ comunque un fatto inammissibile

    La vicenda è poi arrivata all’ amministratore delegato della Cooperativa Conad Adriatico, Antonio Di Ferdinando, il quale con un comunicato ha deciso di escludere  la proprietaria-direttrice del sistema cooperativo:

    Non possiamo accettare un comportamento come quello che , purtroppo abbiamo potuto accertare nei confronti delle collaboratrici del punto vendita Conad in Via circuito a Pescara. Daremo in ogni caso continuità alle attività del punto vendita garantendo il servizio ai clienti e il lavoro ai collaboratori“.

    Inoltre aggiunge il segretario provinciale della Filcams: “Non era mai accaduta una cosa simile. Ogni giorno riceviamo segnalazioni di soprusi e vessazioni nel settore del commercio, ma è difficile intervenire perché spesso mancano le prove, o mancano i testimoni perché hanno paura di perdere il lavoro. Fortunatamente in questo caso le prove ci sono e siamo potuti intervenire”.

    Il messaggio principale che deve arrivare è che dobbiamo abbattere l’omertà che c’è in questo settore. C’è un peggioramento delle condizioni lavorative nel commercio. Ai lavoratori viene chiesta maggiore flessibilità, turni continui e si fa fatica a mantenere i diritti minimi dei lavoratori ”.

    L’indagine interna di Conad

    Per quanto riguarda la decisione di revocare alla direttrice la gestione del punto vendita Conad il gruppo ha fatto sapere di aver preso la decisione dopo aver effettuato un’indagine interna su quanto accaduto e aver accertato le responsabilità.

    ‘Persone oltre le cose’ è la frase che riassume i valori dei soci Conad -fa sapere il gruppo in una nota- e rispecchia il modo in cui le persone Conad operano in tutte le strutture del marchio. Per questo agiamo sempre nel massimo rispetto delle nostre collaboratrici e collaboratori, sia sul piano normativo e professionale, sia su quello umano e valoriale, tutelandone i diritti e intervenendo prontamente e con decisione nel caso in cui questi diritti non vengano rispettati”.


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