Napoli, Borrelli: “In processione con il vessillo del baby rapinatore ucciso”

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Napoli. Il vessillo del baby rapinatore in processione nel corso dei riti religiosi Pasquali: la denuncia del consigliere Borrelli di Europa Verde.

Dopo gli altarini per celebrare i boss della camorra arriva il vessillo in processione per un baby rapinatore ucciso durante un tentativo di rapina. E’ accaduto a Napoli, durante i riti religiosi per celebrare la Pasqua. Lo denuncia il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

“ La processione che ha attraversato Corso Umberto I la sera di Pasqua mostrando tra i simboli religiosi anche il vessillo con la foto di Ugo Russo,  il 15 enne morto nel corso di un tentativo di rapina, è semplicemente sconcertante. E’ assurdo che si mescoli con tanta  disinvoltura il diavolo e l’acqua santa, che si accostino i criminali ai simboli religiosi, che si trasformi un baby rapinatore in un martire. Potevano portare in processione tanti simboli positivi e invece hanno scelto un baby rapinatore,  simbolo  del degrado socio – culturale che imperversa e che va assolutamente contrastato”. Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde commentando la denuncia condivisa su Facebook da Ciro Di Giacomo, consigliere comunale di San Giorgio a Cremano.



    Borrelli ha commentato anche la processione dei ‘fujenti’ della Madonna dell’Arco nella quale si è ricordato Lino Apicella, il poliziotto morto nel 2020 durante un inseguimento ad alcuni rapinatore e la decisione di vietare il rito ad Arzano.

    “L’intonazione del ‘Silenzio’ dedicato a Lino Apicella, poliziotto morto nel 2020 a Calata Capodichino durante un inseguimento ad alcuni rapinatori, nel corso della tradizionale manifestazione dei ‘fujenti’ della Madonna dell’Arco, è una testimonianza chiara delle due facce che caratterizzano questa tradizione pagana che risale a secoli fa e che, purtroppo, viene spesso utilizzata per omaggiare i camorristi. Fa piacere avere la conferma che non tutti i protagonisti di questi riti siano spinti dalla volontà di omaggiare il ras di turno con ‘inchini’ e ‘inni’ all’esterno delle abitazioni dei boss. Il ricordo del poliziotto eroe che fu travolto a bordo della volante dall’auto dei rapinatori in fuga mentre compieva il suo dovere merita di essere perpetrato nel tempo. Così come bene ha fatto il comandante della Polizia Locale di Arzano, Biagio Chiariello ad imporre il divieto, per problemi di viabilità e sicurezza,  anche per il prossimo 27 aprile alle processioni dei ‘fujenti’ diffidando le diverse ‘paranze’ spesso protagoniste di omaggi ai boss della famigerata 167 d via Colombo. Un segnale chiaro che, mi auguro, venga replicato in tutti i comuni dove queste manifestazioni si svolgono non avendo nulla a che fare con la religione ma, al contrario, con la cultura criminale del presidio del territorio” ha detto il consigliere di Europa Verde


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