Comune di Pompei e RFI Italia a confronto

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E’ di ieri la notizia, già rimbalzata sulla stampa locale, che riguarda la decisione assunta con Delibera dalla Giunta Comunale di Pompei e fatta propria dal Sindaco Lo Sapio in persona, di procedere a un Atto di Impugnazione in giudizio del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, datato 28 Novembre 2021.

Esso riguardava la comunicazione della Chiusura della Conferenza dei Servizi, apertasi già nel 2020 e durata circa un anno sul Progetto dell’ Hub Turistico di Via Plinio a Pompei Scavi.

Come forse ricorderà il lettore, lo stesso Lo Sapio in una delle ultime sue comunicazioni pubbliche ebbe a dichiarare che il Progetto dell’HUB ferroviario curato da RFI -Italia – per intenderci dalle ex FFSS – non risultava: “…rispondente agli interessi della Città di Pompei”. Questo stesso concetto emerge pari pari dal testo della Delibera di Giunta comunale, che definisce il Decreto Ministeriale: ”… un provvedimento lesivo degli interessi del Comune di Pompei” e rincara la dose quando poi afferma la collidenza del Progetto “…con le linee programmatiche del Territorio Comunale”. Una presa d’atto tardiva e anche improponibile.



    Noi abbiamo scritto su queste stesse colonne più volte la nostra opinione aversa alle previsioni del Progetto dell’HUB, in particolare per quel che riguarda la pretesa progettuale della obliterazione dello storico tracciato stradale della vecchia Via Plinio , già SS N.18 e prima ancora Via Nazionale, ma originariamente Via Regia delle Calabrie, da epoca remota, in quanto esso riprendeva in parte la romana Via Nuceria.

    Il progetto originario dell’HUB, anzi dell’ex HUB, e tutte le ipotesi progettuali che si sono succedute, comprese la ultima – commissionata dalla Giunta Lo Sapio allo Studio d’architettura Spagnolo per oltre trentamila euro di compenso- hanno ostinatamente proposto la declassificazione della arteria stradale storica di Via Plinio e la sua destinazione ad area verde pubblica pedonale ut sic.

    Noi al contrario ostinatamente abbiamo indicato questa opzione come una scelta perdente in sé e contraria agli interessi della Città nuova. La Pompei viva resterebbe così tagliata fuori dai circuiti carrabili di collegamento tra la uscita autostradale di Pompei Ovest e quella di Pompei Est/Scafati.

    Si penalizzerà così – per sempre e senza alternativa – tale collegamento, sempre esistito.
    Con la pedonalizzazione definitiva, la soluzione prevista dal Progetto dell’HUB rimarrà affidata a tortuose e inutili circumnavigazioni del tessuto urbano della Città di Pompei, attraverso un paio di cavalcavia – a marchio RFI Italia – di dimensioni chiaramente insufficienti al traffico locale, se sommato al traffico comprensoriale.

    E senza contare il grande traffico Turistico dei mesi primavera-estate.
    A tale traffico, sia su Bus che su auto senza distinzione, verrà così permanentemente sbarrato l’ingresso verso il Centro Città moderno con le sue attrazioni – in primis il Santuario – ma anche le sue strutture commerciali e di accoglienza turistica come Hotel e Ristoranti e Pizzerie che propongono una cucina di livello ormai comprensoriale, e non solo.

    Invece le varie proposte sembrano tutte degne di una gabbia per matti – nel migliore dei casi – o anche una precisa scelta di delocalizzazione dei traffici turistici verso altre mete, fuori dal territorio pompeiano, forse dettata da capibastone di livello regionale.

    Basterebbe invece dotare la Via Plinio di dissuasori mobili a scomparsa ai suoi estremi. L’utilizzo carrabile della Via Plinio – disciplinato con orari e date precise – sarebbe così consentito nell’interesse del Centro Città e delle attività che si affacciano sulla Via Plinio nel tratto delle ex Pineta demaniale trasformata, questa sì, a permanente spazio pubblico verde attrezzato e con vista sugli Scavi.

    Si eviterebbero così parecchi contenziosi per i tanti “mini espropri” da eseguire, circa 100. Troppo semplice? Temiamo di Sì. Ma lo spreco di danaro pubblico, come quello della distruzione del verde pubblico della Via Lepanto sarebbe così evitato.
    Le risorse così ricavate potrebbero essere riutilizzato da RFI Italia, di intesa con Il Comune – con la attivazione di una navetta ferroviaria tra le Stazioni di Pompei Scavi, riaperta e ristrutturata opportunamente, e la Stazione Pompei Città funzionante a pieno ritmo.

    A questo punto il sogno di un Museo Pompeiano nel centro città moderno, dedicato alla Storia degli scavi più famosi al mondo, potrebbe riprendere vita. E si potrebbe spendere la carta di Dario Franceschini, già destinatario delle Chiavi della Città.

     Federico L.I. Federico

    @RIPRODUZIONE RISERVATA


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