Italia, la strage dei ‘caduti’ sul lavoro: dieci operai morti in 36 ore

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Una strage vera e propria: in 36 ore muoiono 10 operai sui luoghi di lavoro. Non si arresta la scia di sangue che solca i cantieri e le fabbriche italiane, ieri sei le persone morte, oggi la morte ha colpito altri tre lavoratori.

Sotto accusa la sicurezza sui cantieri e nelle fabbriche, la mancanza di controlli e di ispettori, ma anche il sistema di appalti e subappalti a imprese che assumono personale non qualificato o addestrato.

Oggi una nuova strage, già tre i morti nelle ultime 12 ore.



    Roma Eur: precipita da un’impalcatura di un cantiere all’undicesimo piano.

    L’ultimo incidente in ordine di tempo a Roma dove un operaio è morto precipitando da un’impalcatura in un cantiere in viale America all’Eur, al civico 311. Sul posto gli agenti del commissariato Esposizione. Da una primissima ricostruzione della polizia, l’uomo, un 47enne è precipitato dall’impalcatura all’undicesimo piano. Inutili i soccorsi. L’incidente è avvenuto poco dopo l’ora di pranzo.

    Brindisi: crolla un solaio muore un muratore di 42 anni a Mesagne

    Benito Branca, è morto mentre stava ristrutturando una palazzina a Mesagne in provincia di Brindisi.

    L’uomo si trovava sul marciapiedi quando sono crollati l’impalcatura, il balcone e parte del solaio le cui macerie lo hanno schiacciato. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, verso le ore 12, mentre erano in corso lavori di manutenzione dello stabile, si è verificato il cedimento della struttura. In pochi istanti si è creato un cumulo di macerie: i presenti hanno iniziato a scavare con le mani.

    San Severo in provincia di Foggia: operaio casertano ucciso da un tir sull’A14.

    Stava sistemando la segnaletica per l’avvio dei lavori di cantiere quando è stato investito e ucciso da un tir. Pietro Vittoria di 47 anni originario di Maddaloni è morto questa mattina lungo l’autostrada A14 in direzione Bari, all’altezza del casello di San Severo in provincia di Foggia.

    Per la vittima, che lavorava per la ditta Edil San Felice di Nola, in provincia di Napoli, non c’è stato scampo: i soccorsi prestati sono stati inutili. Con lui, altri due colleghi sono stati coinvolti nell’incidente riportando uno ferite lievi e l’altro rimanendo illeso. Il camionista si è fermato subito dopo l’impatto. Quello di stamane è il secondo morto in due settimane sulle autostrade italiane tra gli addetti alla segnalazione nelle autostrade. Il deputato del Pd Davide Gariglio ha chiesto “chiarezza sul sistema degli appalti praticati dai concessionari delle autostrade per selezionare le aziende o le cooperative cui affidare la segnaletica e conseguentemente sulle reali misure di sicurezza garantite a questi lavoratori”.

    Trentino Alto Adige: agricoltore muore schiacciato dal trattore.

    A Rifiano, in Val Passiria, nella zona di Merano, un agricoltore di circa 50 anni è morto schiacciato dal trattore sul quale stava guidando. L’uomo stava lavorando in un frutteto nei pressi del campo sportivo di Rifiano quando improvvisamente il mezzo si è ribaltato. Il lavoratore e’ rimasto incastrato sotto il trattore e, a seguito delle gravi lesioni riportate, è deceduto sul colpo. Sul luogo dell’incidente il medico di emergenza, i vigili del fuoco volontari e i carabinieri.

    In Italia la strage dei lavoratori e delle lavoratrici: il 28 settembre 2021 sei morti. Dall’inizio dell’anno sono 700, fino a giugno secondo i dati Inail erano 538.

    Non si ferma la strage: ieri, in un solo giorno 6 persone sono rimaste uccise sui luoghi di lavoro. Da Nord a Sud: Milano, Torino, Padova, Palermo e Pisa la strage è continuata. La lista delle vittime ‘bianche’ si allunga, fino ad agosto, secondo i dati Inail, erano 677. A fine settembre sono già 700.

    A Milano, due operai sono stati trovati morti, ieri mattina 28 settembre, in un deposito di azoto liquido dell’ospedale Humanitas di Rozzano, nel Milanese. I due, Singh Jagdeep, 42 anni, nazionalità indiana, residente a Piancogno, e il bresciano Emanuele Zanin, 46 anni, dipendenti della ditta di autotrasporti bergamasca Pe, erano arrivati con un camion cisterna per riempire un serbatoio nel Campus Ricerca dell’ospedale, ma qualcosa è andato storto. I due sono stati investiti da una perdita di gas mentre stavano ricaricando una cisterna di azoto liquido, usato nei laboratori dell’università e per alimentare l’impianto antincendio, per cause tutt’ora in corso di accertamento.

    A Torino, un operaio è morto cadendo da un’impalcatura a Nichelino, nell’hinterland. L’incidente in via XXV Aprile, l’uomo, è caduto da un’altezza di circa due metri.

    A Padova è morto un operaio della ditta Lavor Metal di Loreggia, nella provincia patavina. Stava lavorando su un’impalcatura a un’altezza di 5 metri al momento di una caduta poi rivelatasi fatale.

    A Capaci, in provincia di Palermo, sempre ieri, è morto il camionista di 52 anni, Giuseppe Costantino, travolto da un tir mentre stava effettuando una consegna

    In provincia di Pisa è morto decapitato da una trebbiatrice l’imprenditore agricolo, Massimiliano Malfatti di 54 anni, l’uomo è stato ritrovato morto in serata a Pontasserchio in via Pasteur, nel comune di San Giuliano Terme.

    Gli ultimi nove ‘caduti’ sul lavoro in ordine di tempo, i lavoratori morti sui luoghi di lavoro. Un anno funestato dagli incidenti.

    Il 18 settembre un operaio di 48 anni, Giuseppe Siino, palermitano di origine, è deceduto per le conseguenze dei traumi riportati in un incidente avvenuto nello stabilimento della Alma Spa di Campi Bisenzio in provincia di Firenze, azienda tessile specializzata nella produzione di moquettes. L’uomo è stato schiacciato da un rullo di un macchinario.

    Il 16 settembre a perdere la vita è stato un operaio di 59 anni, a Marano in provincia di Napoli. Mentre tinteggiava la facciata di una villetta è caduto dall’impalcatura di 4 metri battendo la testa a terra. Il 59enne è morto sul colpo e non indossava il casco protettivo. Era con un collega, entrambi pare fossero ‘in nero’.

    E cadendo da un’impalcatura è morto, lo stesso giorno ma a Genova, anche un 54enne, che lavorava a un palazzo in ristrutturazione.

    Il 21 settembre è deceduto in Trentino: Giovanni Delpero, 58 anni, da 30 addetto alla cabinovia che porta al ghiacciaio Presena.

    Il 19 settembre un uomo di 33 anni è rimasto schiacciato dall’albero che stava tagliando in un agriturismo di Ghizzano, in provincia di Pisa.

    Tre vittime in un giorno, l’8 settembre. La prima a Napoli, un 59enne morto nel cantiere della metropolitana; la seconda a Pietrasanta, in provincia di Lucca, un 54enne rimasto schiacciato da due lastre di marmo; la terza a Castiglion Fiorentino (Arezzo), un 73enne caduto da un’altezza di circa 6 metri da un albero in un’azienda agricola.

    A riaccendere i riflettori sugli incidenti sui luoghi di lavoro era stata la morte di Luana D’Orazio, la giovane mamma di 22 anni schiacciata da un macchinario il 3 maggio mentre lavorava in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato.

    Secondo le perizie disposte dalla procura, l’orditoio era stato manomesso per velocizzare la produzione.

    In Italia si muore ogni giorno per lavoro. Solo nei primi sei mesi di quest’anno l’Inail ha registrato 538 vittime, 3 al giorno. Già il 29 aprile in poche ore si era verificata una strage: una trave aveva ceduto nel deposito Amazon di Alessandria, investendo sei persone e causando un morto e cinque feriti, mentre nel porto di Taranto aveva perso la vita un gruista di 49 anni, precipitato sulla banchina, e a Montebelluna (Treviso) un operaio di 23 anni era stato investito da un’impalcatura, morendo sul colpo.

    Il 6 maggio a Pagazzano, nel bergamasco, un uomo di 46 anni era rimasto schiacciato da una lastra di cemento staccatasi dalla gru che stava manovrando. Il giorno successivo il dramma a Busto Arsizio, in provincia di Varese. A perdere la vita Cristian Martinelli, 49 anni, schiacciato da un tornio meccanico mentre era al lavoro in un’azienda di estrusione di materie plastiche.

    Il 18 maggio ha perso la vita Armando Rocco Mita, contadino di San Mauro Forte in provincia di Matera, travolto dal trattore. Nelle stesse ore a Croara di Gazzola, in provincia di Piacenza, un operaio di origine ucraina è stato schiacciato da un cancello di acciaio che stava montando in un cantiere edile e si è sganciato dalle guide.

    Le due morti si aggiungono a quella di Sergio Persico, 53 anni, di Orio al Serio, mulettista morto il 17 maggio a Spirano.

    Il 6 maggio a perdere la vita è stato Maurizio Gritti, 46 anni, di Calcinate, titolare di una impresa edile schiacciato da una lastra di cemento armato che stava posizionando.

    Appena due giorni dopo un altro lavoratore di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, ha perso la vita in un cantiere di Tradate (Varese). Marco Oldrati, questo il nome dell’artigiano, aveva 52 anni ed è caduto da una impalcatura da circa 4 metri di altezza.

    Il 28 maggio in un’azienda alimentare del Pavese, la Digima di Villanterio, che si occupa di raccolta e lavorazione dei sottoprodotti della macellazione, si è rotta una tubazione di vapore, che conteneva ammoniaca, travolgendo due operai che hanno perso la vita.

    Due giorni dopo, il 30 maggio, un grave incidente sul lavoro in una fonderia di Torbole di Casaglia, nel Bresciano, è costato la vita a operaio di 55 anni, morto mentre stava pulendo un condotto.Il 3 agosto invece è stata Laila El Harim, 41enne della provincia di Modena, a perdere la vita: è rimasta incastrata nella fustellatrice della ditta Bombonette di Camposanto.

    Due giorni dopo, il 5 agosto, è morto un operaio campano di 53 anni in un cantiere dell’autostrada A15 nei pressi di Parma, mentre il 9 agosto un altro operaio di 47 anni a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano, è rimasto schiacciato da una lastra di calcestruzzo, e il 10 agosto un operaio di 36 anni è precipitato da un’altezza di circa 8 metri a San Paolo d’Argon, nel Bergamasco.

    Una strage senza fine che oggi ha fatto già 3 vittime.


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