Caso ‘bimba di legno’, la perizia conferma le colpe del Cardarelli: l’appello

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Salerno. Il caso della ‘bambina di legno’ la super-perizia conferma le responsabilità dell’ospedale Cardarelli.

Nuovo appello al Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, da parte di Mario Cicchetti, legale della famiglia Manzo, a riprendere la trattativa per il pagamento del risarcimento disposto dai giudici in primo grado e destinato alle cure di Arianna Manzo, la 16enne di Cava de Tirreni, vittima di un grave caso di malasanità che la rese sorda, ipovedente e tetraplegica.

Rivolgo “un appello al Presidente De Luca affinchè fissi, al più presto, un incontro a palazzo Santa Lucia al fine di veder definita questa tanto triste quanto indecorosa vicenda dietro il pagamento alla minore del noto risarcimento che le era stato riconosciuto in primo grado in modo tale che la stessa possa, finalmente, iniziare a curarsi” scrive l’avvocato in una lunga lettera nella quale riporta l’esito della superperizia che sarà depositata nel processo di Appello che si sta celebrando contro l’ospedale Cardarelli di Napoli.



    Nei mesi scorsi i genitori di Arianna per questo papà e mamma di Arianna, Eugenio Manzo e Matilde Memoli, lanciarono appello al Presidente della Regione, dopo che l’azienda ospedaliera del Cardarelli di Napoli aveva fatto appello alla sentenza di condanna al pagamento di 3 milioni di euro in primo grado.

    “Dopo la nota sentenza di primo grado -che aveva riconosciuto la responsabilità dell’Aorn “Antonio Cardarelli” di Napoli per la gravissima patologia che affligge la minore, condannandola al pagamento in suo favore dell’importo di tre milioni di euro -, attualmente si sta celebrando la fase di gravame dinanzi alla Corte di Appello civile di Salerno”.

    I giudici nel maggio del 2020 hanno delegato ad un nuovo collegio di periti una super perizia per valutare le responsabilità e la colpa medica nei confronti di Ariana Manzo.

    Il collegio composto da Cristoforo Pomara, medico legale di Catania, Antonino Giarratano, anestesista di Palermo, e Serenella Pignatti, pediatra di Firenze, ha riesaminato il caso inviando alle parti in causa la bozza della perizia nella quale si ribadiscono le gravi inefficienze nelle cure all’allora piccola Arianna.

    “In un lavoro poderoso che si compone di poco meno di 400 pagine, i Consulenti tecnici d’ufficio hanno confermato la inequivocabile responsabilità dei sanitari dipendenti dell’AORN “Antonio Cardarelli” di Napoli nell’aver causato i gravissimi e irreversibili danni alla piccola” scrive l’avvocato. I periti hanno evidenziato che nel corso del ricovero nel marzo del 2005  ‘non solo non venivano attuate tutte le terapie idonee al suo trattamento ma non vi è traccia documentale di un’idonea prevenzione della stessa”. La neonata era stata colpita da una gravissima infezione.
    “E’ possibile operare unicamente un giudizio deduttivo che, basandosi sui dati clinico-strumentali-laboratoristici, è dimostrativo tanto dell’assenza di un corretto percorso diagnostico e terapeutico del processo bronchiolitico prima, quanto di un non adeguato trattamento e di una totale assenza di strategia preventiva e di contrasto alle infezioni successivamente che portarono ad un progressivo peggioramento delle condizioni generali della piccola Arianna spinti sino alla condizione di sepsi e che di fatto devono causalmente correlarsi a un progressivo quanto inevitabile danno cerebrale irreversibile” scrivono i periti.

    “Risulta, quindi, inescusabile il non aver sottoposto la bambina a monitoraggio della situazione neurologica dall’inizio del ricovero in poi, cosa che avrebbe permesso di ricavare informazioni sulla situazione cerebrale, in una restante situazione clinica assolutamente ingravescente. Informazioni che avrebbero permesso, o addirittura indicato, la modifica di scelte terapeutiche, sia farmacologiche che assistenziali”.
    “Infine da segnalare, una gestione della cartella clinica estremamente confusa e non diligente, dalla quale si estrapolano notizie con enorme difficoltà”.

    L’avvocato Cicchetti, quindi, alla luce di questa nuova perizia lancia un nuovo appello alla Regione affinchè riapra la trattativa per il pagamento del risarcimento: “Considerata la necessità della Piccola di sottoporsi a cure urgenti e indispensabili alla sua sopravvivenza -evidenziata in diverse occasioni nel corso di questi anni e, da ultimo, anche attraverso l’istanza da me depositata alla Corte lo scorso 10 settembre – non garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, l’impossibilità per i genitori di offrirgliele perché estremamente costose e la disponibilità  manifestatami dal Presidente della regione Campania a riprendere ogni trattativa all’esito del deposito di questa bozza di elaborato, rivolgo, un appello al Presidente De Luca affinchè fissi, al più presto, un incontro a palazzo Santa Lucia al fine di veder definita questa tanto triste quanto indecorosa vicenda”


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