Napoli, la Confcommercio: ‘Con la crisi covid negozi a forte rischio camorra’

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“I negozi, le piccole imprese hanno un problema serio, perche’ basta una piccola segnalazione di un pagamento fatto il giorno e non si ha piu’ credito dalle banche. E c’e’ il rischio che qualcuno si rivolga alla malavita che ha tanti soldi da riciclare”. E’ l’allarme lanciato da Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti, nel giorno della riapertura dei negozi a Napoli dopo un lungo stop.

“Ci arrivano tante segnalazioni, non tutti hanno il coraggio di denunciare, per questo Confesercenti sta mettendo in piedi un processo di formazione per non farli intrappolare nelle maglie della malavita”. Un rischio che conferma anche l’altra associazione di categoria, Confcommercio: “C’e’ una grande difficolta’ – conferma Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Napoli – di accesso al credito, per questo Confcommercio ha creato uno sportello per aiutare nell’accesso a finanziamenti dalla banche per chi non ha proprieta’ in garanzia. Sulla camorra, Confcommercio ha uno sportello da tempo in collegamento con le forze dell’ordine, questi dati sono riservati ma sicuramente c’e’ stato qualche contatto.

Questo preoccupa perche’ c’e’ il rischio che la camorra possa impossessarsi di interi quartieri a Napoli e in altre localita’ Campania”. Un rischio che si fa sentire alla ripartenza che pero’ spinge all’ottimismo: “Nei negozi non ci sono contagi, veniamo da 40 giorni di chiusura e abbiamo voglia di normalita’ noi e i nostri clienti – spiega Dalla Corte – ci servono incassi e siamo pronti ad accogliere i clienti nel rispetto delle regole. I nostri negozi non sono fonte di contagio e infatti durante la chiusura negozi i casi sono aumentati”. Schiavo sottolinea che “veniamo da una chiusura che pesa sulle spalle degli imprenditori e come abbiamo chiesto ci auguriamo che possa non ripetersi. Lo Stato faccia i controlli, non assembriamo persone in metro e in bus, perche’ non sara’ colpa nostra se chiudiamo di nuovo e ulteriori stop non possono pesare ancora sulle spalle degli imprenditori. Vediamo cadere molte imprese, centinaia di lavoratori per strada siamo arrabbiati”




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