Napoli, la polemica dei locali di Chiaia: ‘Polizia da noi e zone franche altrove’

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“Nella serata di ieri abbiamo assistito a un dispiegamento delle forze dell’ordine nel quadrilatero dei baretti di Chiaia senza precedenti. C’erano piu’ agenti di polizia che clienti, scene che purtroppo avvengono solo in questa zona, basta procedere centinaia di metri ed esistono quartieri franchi, dove la legge e’ un optional e nessuno si cura di effettuare controlli”. Lo afferma Aldo Maccaroni, presidente dell’Associazione Chiaia Night, riferendosi ai controlli delle forze dell’ordine a fronte dell’iniziativa di ribellione dei locali alle regole covid che pero’ ieri non ha visto adesioni a NAPOLI.

“Per quanto apprezziamo il lavoro delle forze dell’ordine – dice Maccaroni – e’ indubbio che quello che avviene davanti ai nostri bar e’ alquanto anomalo. Schieramenti che non si vedono nemmeno in quartieri come Secondigliano, sembra sempre che stia per avvenire qualcosa di grave. Poi l’ultimo Dpcm di fatto ci rende impossibile lavorare, bloccare l’asporto alle ore 18 impedisce ad attivita’ come le nostre di andare avanti, e’ a quell’ora che noi iniziamo ad aprire. E come se non fossimo proprio stati considerati, non era meglio prevedere un’apertura con seduta esclusiva ai tavoli fino alle 21? Consentendoci cosi’ di iniziare a piccoli passi a riprendere le nostre attivita’? Domande a cui non so chi puo’ darci una risposta. L’ultimo provvedimento, inoltre, ha creato una distinzione tra chi ha anche il codice ateco della ristorazione e chi ha solo quello dei bar. Ci sono moltissime attivita’ che hanno la cucina e quindi potranno continuare a servire con asporto fino alle 22 e le altre? Per non parlare del fatto che si puo’ acquistare da bere bevande fredde in un supermercato, nei market e in pizzeria. Anche questa e’ una discriminazione che penalizza i bar e non va al nocciolo della questione, evitare che le persone restino in strada”.


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