Greco in aula: ‘Comparammo il Castello di Ottaviano perché Cutolo lo voleva regalare ai genitori’

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E’ Adolfo Greco di Castellammare di Stabia, il ‘re del latte’ condannato per favoreggiamento personale a Raffaele Cutolo, a tentare di ricostruire la storia.

“Comprammo il Castello Mediceo di Ottaviano nel 1979 per ristrutturarlo e farne appartamenti. Dopo il terremoto, nel 1981, Raffaele Cutolo ci chiese di cederlo a lui, ma non ne prese mai possesso né versò denaro”, lo ha dichiara Greco nel tentativo di ricostruire la storia non solo processuale del primo maxiprocesso alla camorra.

Il ‘re del latte’ di Castellammare, negli anni Settanta fu condannato per favoreggiamento perché ritenuto colpevole di aver acquistato il palazzo dei principi Langellotti per conto di Cutolo e adesso, Greco, è di nuovo a processo per risponde di due episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il nome di Adolfo Greco risuona forte e chiaro anche perché fece da ponte nella trattativa per la liberazione dell’allora assessore Ciro Cirillo (Dc), rapito dalle Brigate Rosse e liberato dopo l’intervento di Raffaele Cutolo. Fu Greco ad entrare nel carcere di Ascoli per fare da tramite tra Cutolo e lo Stato.



    Ma durante il processo, della vicenda, Greco preferisce non parlare e, come riporta ‘Il Mattino’, precisa: “A parte la vicenda del Castello, non ho mai avuto rapporti con Cutolo. Anzi, la mia famiglia era regolarmente vittima di estorsione dei suoi affiliati, anche a Castellammare”.

    Tuttavia, stando agli atti della Commissione e ad alcune intercettazioni, la realtà è molto diversa in quanto sul Castello il Greco ha detto che allora investì in quell’acquisto insieme ad altri imprenditori e al suo socio di sempre, Tobia Antonio Polese, più conosciuto come ‘boss delle cerimonie’.

    “Dopo l’acquisto – spiega Greco – stipulammo un contratto con la Oplonti Vigilanza che aveva come riferimento a Ottaviano la guardia giurata Pasquale Cutolo, fratello di Raffaele, che fece da custode dell’immobile. Il progetto di ristrutturazione fu bocciato perché c’era un vincolo della Soprintendenza e nel frattempo Raffaele Cutolo si fece avanti. Il passaggio non ci fu, ma lui nel 1982 mandò una cartolina alla mamma nella quale diceva ora il castello è di nuovo tuo, anche se non era vero”. Dal racconto di Adolfo Greco, i genitori di Raffaele Cutolo, erano i guardiani dei principi Langellotti ed erano cresciuti lì.

     


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