A Napoli la due giorni su prevenzione vaccinale

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In collaborazione con Adnkronos. Un’opportunità scientifica di promuovere un confronto tra esperti che verta su tematiche come l’importanza della protezione individuale, l’impatto della vaccinazione anti meningococco B sulla salute pubblica e i metodi più adeguati per misurarlo e, infine, un’analisi approfondita delle varie strategie vaccinali presenti sul territorio nazionale. Si è svolta a Napoli, la due giorni targata Gsk, GlaxoSmithKline. Un appuntamento, il ‘Rising – Differentiation and Extension of Vaccination Offer in Meningitis‘, dedicato, appunto, al tema dei vaccini.

 

A partire dal 2017 è stata inserita nel Piano nazionale vaccini la vaccinazione contro il meningococco B, con indicazione di offerta attiva e gratuita nei nuovi nati a partire dal terzo mese di vita (sessantunesimo giorno) e in specifiche categorie a rischio. Nel corso del 2017 tutte le regioni italiane hanno recepito quanto indicato nel Piano nazionale prevenzione vaccini, anche se, apparentemente, la copertura vaccinale dei nuovi nati non ha ancora raggiunto il tetto stabilito dallo stesso testo. Inoltre, il catch-up per la vaccinazione dei soggetti nella fascia di età 3-10 anni è attivo solo in alcune regioni ed eterogeneamente distribuito in termini di offerta (gratuita o in co-pagamento).

     

    Nel mese di giugno 2018 è stata apportata una variazione nel riassunto delle caratteristiche di prodotto al vaccino anti meningococcico a quattro componenti della schedula vaccinale nei soggetti tra i 3 e i 5 mesi di età (schedula 2+1). Successivamente, sono stati resi noti i dati dell’efficacia e dell’impatto sul campo della vaccinazione anti MenB in Quebec, che hanno confermato il valore e l’importanza della vaccinazione. In aggiunta, i recenti dati disponibili circa la persistenza anticorpale e la risposta a una dose booster hanno portato a un’ulteriore modifica del Rcp del prodotto, e aperto la discussione sull’importanza di generare dati sulla durata della protezione.

     

    “Noi vogliamo essere l’azienda farmaceutica più innovativa e affidabile nel mondo – spiega Luis Arosemena, presidente e amministratore delegato GSK – e quindi anche in Italia. Abbiamo tre divisioni: farmaci da prescrizione, vaccini e consumer Healtcare. Il nostro nucleo e la nostra essenza portano alla ricerca e allo sviluppo. Abbiamo portato più di 11 nuovi vaccini in questi anni nel mondo. Più di 2500 ricercatori nel mondo lavorano ai vaccini, di questi più di 500 in Italia”.

     

    “La Toscana e altre regioni hanno introdotto la vaccinazione per il meningococco e i risultati sono molto soddisfacenti. Abbiamo visto quasi azzerare il numero di casi nei soggetti vaccinati. Vedere azzerare casi è un risultato davvero desiderabile”, spiega Chiara Azzari, coordinatore scientifico ospedale Meyer di Firenze, intervenuta all’evento di Napoli.

     

    L’efficacia dei vaccini – aggiunge Azzari – è più del 90%, la probabilità che le persone vengano protette quindi è davvero alta. Un altro impegno molto grande è la diagnostica. Importante quanto le vaccinazioni perché altrimenti non sappiamo contro cosa combattiamo. La diagnostica molecolare ha risolto diversi problemi, individuando le cause delle patologie gravi, come la sepsi e la meningite, con dei metodi che sono molto più sensibili e specifici dei criteri che seguivamo prima e, oltretutto, ci danno una diagnosi in pochi minuti”, conclude Azzari.

     

    “Oggi faccio quello che non potevo fare 5 anni fa – dice con un sorriso Rino Rappuoli, Chief Scientist GSK e amministratore delegato GSK Vaccines Italia GSK – Prima si pensava che non si sarebbe mai arrivati a trovare un vaccino per il meningococco B. Oggi esistono invece quei vaccini esistono. Ma ci è voluto molto tempo. Avevamo bisogno di nuove tecnologie. E sono arrivate. Solo in questo modo è stato possibile trovare il vaccino. La Puglia è stata la prima nel mondo a partire con i vaccini, poi le altre regioni italiane e nel 2015 la Gran Bretagna. La Reverse Vaccinology è allo stato 2.0. Oggi possiamo fare la struttura degli antigeni, degli anticorpi e degli antigeni anticorpi”.

     

    “Ho due figli – racconta David Serp, responsabile produzione – Per me è molto importante fare tutto quello che posso per proteggere i bambini da tutte le malattie che possono arrivare. I vaccini sono somministrati ai bambini ma anche a persone che sono in salute. La qualità dei nostri prodotti deve essere impeccabile. Ad esempio Bexsero* ha bisogno di fino a due anni di lavoro per un solo lotto, occorrono più di 200 analisi. Il processo del controllo di qualità richiede più del 70% del tempo che occorre per rilasciare un lotto”.

     


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