Manichini horror e cartelli contro i condomini: ex pentito di camorra processato per stalking

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Torino. Ex pentito di camorra terrorizza i vicini con manichini horror e cartelli: l’uomo è a processo per stalking. A denunciarlo i condomini che in aula hanno portato foto di manichini e cartelli, oltre a denunciare alcuni episodi di pedinamento. L’uomo trasferitosi a Torino dalla Campania è stato nel programma di protezione, interrogato in aula ha spiegato che le accuse che gli rivolgono i vicini di casa sono tutte “falsità o esagerazioni”, aggiungendo di avere la sensazione che “qualcuno voglia infangarmi sfruttando tutte quelle cose su di me che si possono leggere su internet”. “Certo ho fatto una vita brutta – ha precisato – ma è tutta roba di 30 anni fa”. Gli episodi risalgono al 2017. Interrogato dal procuratore aggiunto Anna Maria Loreto, l’uomo – difeso dall’avvocato Roberto Elvo – ha risposto punto per punto alla lunga lista di contestazioni, spiegando, per esempio, di non avere mai pedinato un’anziana signora, di non avere mai detto a un condomino ‘ti sgozzo’, di non avere mai affrontato con un’accetta un gruppo di persone in strada, di non avere mai tagliato gomme alle auto. “I cinque manichini? Non li ho messi per intimorire la gente. E’ ridicolo. Non ho mica cinque anni. Si tratta di festeggiamenti per Halloween. Ai miei figli piacciono tanto. L’anno scorso seguivamo in tv la serie Annabelle. Quest’anno invece tocca a It”. Il giudice si è fatto mostrare le immagini e non ha trattenuto un commento ironico: “Rassicuranti …”. “Ma a Natale – ha sottolineato l’imputato – metto così tanti addobbi che casa mia diventa Disneyland”.
L’imputato ha dovuto dare conto anche a una serie di cartelli, come per esempio ‘noi siamo gente alla buona ma se rompete il c… sono tutti c… vostri’. “Il fatto – ha detto – e’ che nella nostra zona spesso ci sono dei furti. Poi c’è un circolo, una specie di centro sociale, con un mio vicino di casa insieme a dei ragazzi dai capelli strani: musica ad alto volume, puzza di hashish, alcolici in maniera esagerata. Io gliel’ho detto: fai quel vuoi, ma almeno lasciaci dormire”.




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