Consip, D’Avino scarica Woodcock davanti al Csm: ”L’inchiesta non spettava a lui”

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L’inchiesta Consip non riguardava fatti di competenza della Dda, sezione alla quale e’ assegnato il pm Woodcock, ma ad indagare sarebbero dovuti essere i magistrati del pool sui reati contro la pubblica amministrazione. Questa, a quanto si e’ appreso, e’ la posizione espressa dal procuratore aggiunto di Napoli Alfonso D’Avino, coordinatore dei magistrati che si occupano di reati contro la P.a., durante l’audizione svolta oggi pomeriggio davanti alla Prima Commissione del Csm.  Una lunga audizione dalla quale, dunque, troverebbero conferma i fatti gia’ illustrati in luglio dal pg di Napoli Luigi Riello sentito a Palazzo dei Marescialli: dai verbali della sua audizione, riportati nei giorni scorsi da alcuni quotidiani, sarebbe emersa l’esistenza di un ‘conflitto’ all’interno della Procura partenopea. Sul caso Cpl-Concordia D’Avino ha ripercorso invece il ‘nodo’ dell’intercettazione della conversazione tra il generale della Gdf Michele Adinolfi e l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi: anche questa inchiesta, avrebbe sostenuto D’Avino, sarebbe stata di competenza del pool da lui guidato. In base a quanto emerso nell’audizione di D’Avino, da parte di Woodcock ci sarebbe stata una sorta di ‘autoassegnazione’ dei fascicoli: proprio per chiarire questo ulteriore punto, Palazzo dei Marescialli potrebbe convocare per una prossima audizione l’ex capo della Procura di Napoli Giovanni Colangelo, in pensione dallo scorso febbraio. L’aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli, che guida il pool anticamorra, si sarebbe invece concentrato davanti al Csm ad illustrare i rapporti tra la Dda partenopea e le toghe del pool sui reati contro la P.a.: dalla sua audizione non sarebbero emerse ipotesi di irregolarita’ nell’operato di Woodcock. 




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