Manifestazione contro gli incendi al Faito, i carabinieri identificano il giornalista che documenta la protesta. IL VIDEO

“Il sindacato unitario giornalisti della Campania esprime forte preoccupazione per l’episodio verificatosi questo pomeriggio a Vico Equense dove un collega, Emilio D’Averio, sul posto per raccontare la manifestazione di protesta sulla statale Sorrentina dei cittadini esasperati dagli incendi sul Faito, è stato avvicinato dai carabinieri della stazione di Vico Equense che gli hanno intimato di spegnere la telecamera e di riporre tutte le attrezzature in suo possesso, quali cellulare, macchina fotografica e telecamera”. È quanto denunciato dal segretario territoriale del Sugc. “Secondo il racconto del collega, lo stesso si sarebbe anche identificato, mostrando il tesserino di riconoscimento ma nonostante ciò gli stessi militari avrebbero intimato di di sospendere suo lavoro. Il sindacato chiede che i carabinieri facciano chiarezza sull’accaduto perché è stato palesemente minato il diritto di cronaca senza alcuna motivazione valida”. Emilio D’Averio racconta così a cronachedellacampania l’accaduto: ” Era in corso una manifestazione di protesta sulla Statale Sorrentina. Mi sono recato sul posto, accompagnato da un tecnico di riprese, per effettuare un servizio di cronaca giornalistica, documentando in diretta streaming gli attimi di protesta ad opera di cittadini e volontari. Dopo alcuni minuti sono giunti sul posto anche i carabinieri della stazione di Vico Equense i quali ci hanno intimato, più di una volta, di spegnere la telecamera, di riporre tutte le attrezzature in nostro possesso, quali cellulare, macchina fotografica e cellulare. Ci siamo identificati come giornalisti presenti sul posto per lavorare, ho mostrato la tessera dell’ Ordine dei Giornalisti. Questo non è bastato per farci continuare a lavorare. Così presi i nostri documenti hanno provveduto ad identificarci insieme ad alcuni manifestanti presenti sul posto. A tal fine si è così censurato il diritto di cronaca”.

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